Ferragosto in allegria al Maschio Angioino di Napoli. Come ogni anno, infatti, per tutto il mese d’agosto il Teatro Totò, con la direzione artistica di Gaetano Liguori, organizza la rassegna RIDERE, con il meglio del teatro comico e del cabaret napoletano ed italiano.
Questa settimana due gli spettacoli che il pubblico ha potuto applaudire, il primo, in scena solo la sera dell’11, è stato lo spettacolo “NON E’ VERO MA CI CREDO”, di Peppino De Filippo, diretto dal figlio Luigi, per la prima volta impegnato nella regia di uno spettacolo di cui non ne è anche interprete sulla scena. Protagonista della commedia, infatti, è Gigi Savoia, che ha saputo dare al personaggio del maniacalmente superstizioso Gerardo Savastano un vigore interpretativo di grande rilievo, accompagnato da una verve comica assolutamente vincente. Con lui in scena un folto gruppo di attori, non tutti in verità adeguati alla forza attoriale del protagonista, tra cui vogliamo però evidenziare le tre riuscitissime caratterizzazioni (forse le uniche) di altrettanti giovani attori: Roberto Capasso, che ha ben colorito il ruolo del ragionier Spirito, Maria Chiaravalle, la cui presenza scenica e vigore attoriale fanno sperare in una carriera in ascesa, qui ben misurata nel ruolo della figliola del protagonista e Luisa Esposito, di grande impatto comico nel ruolo della cameriera Tina. In scena, in altri ruoli chiave Tina Scatola ( Teresa, la moglie del protagonista), Roberto Ingenito (Alberto Sammaria, il “gobbo” su cui è incentrata la vicenda) e Vincenzo Merolla (l’avvocato Donati), il tutto per una regia molto tradizionale, che non lascia spazio a nessun guizzo creativo.
Secondo spettacolo in scena questa settimana “ferragostiana è “CE PENZA MAMMA’”, opera di un altro autore della commedia comica napoletana, Gaetano Di Maio, diretta ed interpretata da un esuberante Giacomo Rizzo, che dirige una compagine di attori di buon livello, su cui predominano Enzo Attanasio, ottima presenza scenica che accompagnano una mimica appropriata e ritmi sicuramente indovinati, Carmen Pommella, buona caratterizzazione sia nei toni che nella fisicità, e Carla Schiavone, impegnata in un ruolo molto più maturo sia della sua età anagrafica che di quella teatrale. La Schiavone, convince per l’uso espressivo del suo corpo, e per il colore vocale, superando la prova a pieni voti, con qualche piccola riserva riguardo i momenti comici, in cui il grande mestiere del protagonista ha la netta supremazia. Rizzo, ancora una volta si mostra attore completo e vivace, e come regista sicuramente mostra una ricerca approfondita sul dramma rispetto alla commedia, indugiando forse un po’ troppo sui tempi non sempre scorrevoli.
Ottima l’accoglienza per entrambi gli spettacoli da parte di un pubblico che ha saputo ancora una volta apprezzare l’ottima iniziativa di portare una gradevole ventata di divertimento nella calura di un agosto cittadino.
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